La comunicazione è da sempre oggetto di immenso interesse per l’essere umano.

Deriva dal latino “communicatio”, che vuol dire “tenere insieme”, la sua etimologia rimanda al concetto di mettere in comune o condividere. Essa è un qualcosa di connaturato all’essere umano che, come ci ricorda Aristotele, è un animale sociale; l’uomo ha bisogno di comunicare, dunque di trasmettere all’altro le proprie esperienze e conoscenze.

I primi passi della comunicazione: l’avvento della scrittura

In una prima fase della storia dell’umanità tutto era basato sull’oralità o tutt’al più su disegni primitivi realizzati nelle caverne. All’invenzione della scrittura da parte dei Sumeri tradizionalmente si riconduce l’inizio della storia, l’uomo comprende come conservare e trasmettere le informazioni per il futuro.

La prima vera rivoluzione: l’invenzione della stampa

Nel XV secolo un orafo e tipografo tedesco tale Gutenberg affinò un intero processo industriale destinato a cambiare per sempre le sorti della storia umana. Nasce la stampa a caratteri mobili e con essa la possibilità di ampliare in maniera infinitamente grande il raggio dei destinatari della comunicazione. Libri e giornali possono circolare in massa, le conoscenze divengono fruibili per un numero sterminato di individui, nasce la coscienza collettiva e la cultura di massa, si dà un primo impulso all’alfabetizzazione delle classi meno agiate. Le maglie della comunicazione divengono più strette e collegano una grande quantità di persone, fu proprio la stampa a porre le basi per correnti come il Rinascimento o l’Illuminismo e a diventare il primo media di massa, gettando le basi per tutto ciò che ne è conseguito: propaganda, pubblicità e, perché no, lo stesso branding.

La seconda rivoluzione della comunicazione: i mass media

Dobbiamo attendere il XX secolo per assistere ad un altro cambiamento epocale: la radio e la televisione divengono i nuovi protagonisti del secolo scorso. La comunicazione è a tutti gli effetti a disposizione di tutti. Per la prima volta milioni di persone guardano e ascoltano il medesimo contenuto contemporaneamente, vengono trasmesse trasmissioni in diretta ed è a questo punto che trova spazio anche la pubblicità di massa. Le aziende comprendono immediatamente il potenziale di uno strumento del genere; la capacità di un messaggio di essere veicolato in ogni casa, in ogni famiglia, l’attitudine conformativa della pubblicità: il marketing si candida ad essere un autentico motore economico.

La rivoluzione digitale, la globalizzazione e la personalizzazione dei contenuti

Due sono le parole chiave di questo inedito cambiamento epocale: istantaneità e globalità. I social media hanno irrimediabilmente mutato le strategie comunicative, oggi le persone scambiano messaggi e condividono contenuti in tempo reale e senza limiti spazio-temporali. Ciascuno può personalizzare la propria esperienza comunicativa e, dunque, anche il marketing è cambiato: si passa dal broadcasting di massa al targeting individuale. Le aziende si interfacciano in maniera sempre più diretta con la propria utenza, perlopiù utilizzando il filtro delle migliaia di influencer che, accreditandosi presso gli utenti, contribuiscono a creare una rete di contenuti personalizzata, nonché affidandosi ad agenzie di marketing digitale che si avvalgono dell’intelligenza artificiale per l’automazione delle azioni ripetitive, creando flussi di lavoro automatizzati sollecitati dal comportamento dell’utente. In questo modo le agenzie implementano l’efficienza delle campagne di comunicazione, in quanto possono concentrarsi sulle attività strategiche, delegando i processi meramente operativi all’IA.